Tre nuovi ordini per la Sanità ma rimane uno spiraglio per un quarto ente…
Da Sole 24 Ore Sanità
TRE NUOVI ORDINI PER LA SANITA'
Ma rimane uno spiraglio per la nascita di un quarto ente
Tre Ordini e 22 albi per i 550mila operatori non dirigenti della Sanità. A poco più di 50 giorni dalla scadenza della delega prevista dalla legge 43/06 che istituisce gli Ordini delle professioni sanitarie ( infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, della riabilitazione e della prevenzione) il ministero della Salute ha presentato lo schema del DLGS che la prossima settimana dovrebbe definitivamente essere messo a punto dopo aver recepito le osservazioni di categorie e sindacati. Che sono già in fibrillazione: alcuni vorrebbero 5 Ordini e una potatura dei paletti che la Salute ha previsto nel provvedimento. Ma tre Ordini, ha fatto sapere il ministero, sono il limite di tolleranza massimo che il Governo è disposto ad accettare dopo aver respinto al mittente la bozza precedente di fini 2006 che ne aveva previsti 5 nonostante gli altolà della Commissione europea e dell'Antitrust. Lo schema di DLGS composto di venti articoli, trasforma di fatto il Ordini gli attuali Collegi degli infermieri, delle ostetriche e dei tecnici di radiologia medica ( le uniche professioni a essere anche indicate nella più generale riforma delle professioni in discussione al Parlamento). Nei 3 ordini affluiranno gli altri profili, ognuno con il suo albo specifico su cui veglierà una Commissione ad Hoc. Lo schema tuttavia lascia anche spazio alla costituzione di un eventuale "quarto Ordine" prevedendo che si può costituire un organismo autonomo se la professione che lo richiede ha almeno 20mila iscritti ed è presente con un minimo di 500 operatori in almeno 18 Regioni. Il lavoro sul DLGS si concentra ora sui punti che le professioni hanno chiesto di modificare: l'assetto generale dei futuri Ordini e le cosiddette " attività riservate". Nel primo caso il problema è legato alle procedure per conciliare la trasformazione dei Collegi in Ordini nonché il passaggio degli altri profili da associazioni a Ordini. Le "attività riservate" invece sono una sintesi dei profili professionali, giudicata troppo generica dalla maggior parte degli operatori e che senza ulteriori precisazioni potrebbe creare sovrapposizione di competenze e prestare il fianco a confusioni anche nella gestione degli albi interni agli Ordini. Anche i sindacati confederali si sono schierati contro la bozza di DLGS. Le criticità riguardano " l'inspiegabile, mancata corrispondenza del numero degli Ordini alla suddivisione in aree professionali prevista dalla 251/00 " ( infermieristico ostetrica, della riabilitazione, tecnico sanitaria e della prevenzione) e l'introduzione di articoli sulle " attività riservate", ritenuti " assolutamente insoddisfacenti". Secondo Cgil, Cisl e Uil, le conseguenze di una "descrizione incongrua di queste attività porterebbero confusione e arretramento alle professioni sanitarie". a questo punto si arriva alla stretta finale. La prossima settimana ci sarà un nuovo round di confronto con le categorie. Mentre i tempi si fanno sempre più stretti: entro il 4 marzo, scadenza della delega, la salute dovrà chiudere la partita.
Paolo del Bufalo